Fascicolo 56 |
Un gruppo di uomini d'Azzano colpiti da scomunica giurano dinnanzi a Corrado, vescovo d’Asti reggente l’abbazia di S. Bartolomeo, di nuovamente accettare i precedenti canoni gravanti sulle terre del monastero assegnate loro in conduzione; in seguito a ciò il vescovo li assolve dalle sanzioni religiose che aveva comminato a essi ed alle loro famiglie.
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Con la fideiussione di Opezzo (d’Arazzo) di Rocca, gli uomini di Azzano liberati dalla scomunica rinnovano al vescovo l’impegno di versare per il corrente anno quanto dovuto al monastero per la conduzione delle terre in base ai vecchi accordi.
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Il vescovo Corrado, reggente del monastero di S. Bartolomeo, i monaci di detto monastero e un gruppo di uomini di Azzano in lite fra loro per il pagamento dei canoni gravanti sulle terre del monastero si rimettono alle decisioni arbitrali di Opezzo (d’Arazzo) di Rocca, per quanto concerne la vertenza fra loro sorta sugli obblighi contrattuali per la conduzione di terre della abbazia - |