Nel 1572 lo storico e uomo politico savoiardo Filiberto Pingone compone un’opera encomiastica della dinastia sabauda, conosciuta come Imagines ducum Sabaudiae.

Tale opera manoscritta, oggi conservata dall’Archivio di Stato di Torino, presenta in successione i conti e i duchi di Savoia, con le rispettive consorti, come se fossero tante statue. Gli episodi principali della vita dei principi sabaudi sono invece raffigurati sotto forma di bassorilievo.

Edoardo di Savoia e la consorte Bianca di Borgogna

Anche l’Archivio di Stato di Torino aderisce alla campagna #iorestoacasa!. In questi giorni difficili in cui è necessario un atto di responsabilità collettiva l’Archivio di Stato di Torino presenterà sul sito web e sulle sue pagine social alcuni documenti esemplificativi del suo ricchissimo patrimonio documentario di oltre 83 chilometri lineari.

L’Archivio di Stato di Torino conserva numerosi codici manoscritti. Tra questi, una curiosa opera del 1572 di Filiberto Pingone, storico, antiquario e uomo politico savoiardo, il cui titolo originale, in latino, suona pressapoco Statue dei serenissimi principi e duchi di Savoia  e rappresentazioni (imagines) delle loro gesta, con iscrizioni ed epigrammi, ma che comunemente è conosciuto come Imagines ducum Sabaudiae.

L’opera, basata su documenti d’archivio e sulle cronache sabaude del XV secolo, raffigura in ordine cronologico gli esponenti della dinastia sabauda: da Beroldo (mitico progenitore della casata) e Umberto Biancamano conte  di Maurienne (fondatore storico della dinastia), fino al duca Carlo II “il Buono”, padre di Emanuele Filiberto. I ritratti dei principi di Savoia sono sempre affiancati da quelli delle loro consorti.

I principi sono raffigurati con disegni a penna, inchiostro e acquerello. I ritratti a figura intera hanno aspetto e pose monumentali: non è infatti un caso che il titolo dell’opera parli esplicitamente di statuae. Ogni ritratto è accompagnato dallo stemma  gentilizio del principe e della principessa e da due iscrizioni sotto forma di epigrafi che ricordano il nome ed alcuni dei principali titoli di merito ispirati alla vita del principe e della consorte ritratti.

Carlo Giovanni Amedeo di Savoia, morto all’età di sette anni ritratto con i suoi giocattoli

Quasi tutti i ritratti sono accompagnati da scene politico-militari, che assumono l’aspetto di bassorilievi disegnati e che sintetizzano in modo figurativo gli eventi più significativi della vita del personaggio cui fanno riferimento. Un’epigrafe incorniciata facilita la comprensione degli episodi descritti dal disegno.

Sotto certi aspetti l’opera di Pingone sembra incompleta: infatti gli ultimi personaggi, da Amedeo IX a Carlo II, mancano dell’epigrafe con iscrizione di riferimento e spesso recano il blasone appena abbozzato. Inoltre i ritratti di Edoardo, Amedeo IX, Ludovico II, Carlo Amedeo, Filippo II, Filiberto II e Carlo II non sono accompagnati dalle rappresentazioni degli eventi storici.

Opera encomiastica ed erudita dal gusto antiquario, forse da mettere in relazione con un’altra opera del Pingone, dal titolo Inclitorum Saxoniae Sabaudiaeque principum Arbor gentilitia, terminata nel 1570 con dedica al duca Carlo Emanuele I e data alle stampe nel 1580, le Imagines sono il raffinato frutto, di eccellente qualità formale, del lavoro di differenti mani, un’équipe di artisti coordinati dalla sapiente regia di Filiberto Pingone.

Le Imagines, come tutti i codici e i volumi  conservati dall’Archivio di Stato di Torino, sono oggi gratuitamente e liberamente consultabili da chiunque. Ragioni di conservazione obbligano a limitare la consultazione dell’originale, ma è possibile visaulizzare la copia digitale dell’opera, della quale nel 2009 è stata fatta un’edizione anastatica commentata a cura dell’Archivio di Stato e del Consiglio Regionale del Piemonte, sul sito web dell’Archivio di Stato di Torino.

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La scheda qui presentata è stata elaborata da Edoardo Garis