La scheda di iscrizione di Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica italiana, alla sala di studio dell’Archivio di Stato di Torino (Archivio di Stato di Torino, Archivio dell’Archivio di Stato, mazzo 1017).
16 marzo 1907. Il professor Luigi Einaudi, futuro Presidente della Repubblica italiana, chiede di essere iscritto alle sale di studio dell’Archivio di Stato di Torino.

La scheda di iscrizione di Luigi Einaudi, 16 marzo 1907
Anche l’Archivio di Stato di Torino aderisce alla campagna #iorestoacasa!. In questi giorni difficili in cui è necessario un atto di responsabilità collettiva l’Archivio di Stato di Torino presenterà sul sito web e sulle sue pagine social alcuni documenti esemplificativi del suo ricchissimo patrimonio documentario di oltre 83 chilometri lineari.
La sede della Sezione Corte di Piazza Castello nacque nel 1731 per conservare l’Archivio Centrale del Regno di Sardegna, cioè i documenti più importanti del Regno. Come tale essa fu per circa un secolo e mezzo uno dei luoghi più segreti e inaccessibili dello Stato sabaudo: nessuno poteva consultare i documenti, eccezion fatte per il re, i suoi ministri e gli archivisti. Anche i documenti di quelle che oggi sono le Sezioni Riunite di Via Piave, conservati in origine presso le sedi dei singoli ministeri che avevano prodotto le carte, non erano accessibili al pubblico.
Quando negli ultimi decenni dell’Ottocento gli archivi cominciarono ad essere visti come bene culturale e non solo come strumento amministrativo e di governo, le sale di studio si aprirono progressivamente al pubblico. Da allora molti studiosi lasciarono una traccia del loro passaggio nelle due sedi dell’Archivio. Tra questi vi furono importanti rappresentanti del panorama storiografico, culturale e politico italiano: è il caso di Luigi Einaudi, economista storico, giornalista e uomo politico di grande levatura destinato a divenire secondo Presidente della Repubblica italiana.
CREDITS
La scheda qui presentata è stata elaborata da Edoardo Garis