La Biblia Sacra Hebraice, Chaldaice, Græce et Latine…, donata a Emanuele Filiberto di Savoia dal cognato Filippo II di Spagna nel 1573, è meglio conosciuta come «Poliglotta di Anversa» o «Poliglotta Plantiniana», dal nome dello stampatore Christopher Plantin (circa 1520 – 1589), o anche «Biblia Regia», poiché fu lo stesso Filippo II a farsi carico delle spese di stampa. Si tratta di una delle prime opere «orientali» acquisite dalla Biblioteca ducale.

Ris. 70, vol. I. La Bibbia Regia

La copia torinese della Poliglotta, una delle poche in parte membranacee (tomi I-V e VII) fu portata a Parigi nel 1801, ma venne restituita dopo la caduta di Napoleone, nel 1815: durante la permanenza in Francia venne descritta da Joseph B. van Praet per essere pubblicata nel Catalogue des livres imprimés sur vélin de la Bibliothèque du Roi (1822).

Ris. 70, vol. I. La Bibbia Regia

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Proprio il testo ebraico stampato nella Complutense fu ripreso con alcune correzioni nella Poliglotta di Anversa, curata da Benito Arias Montano (1527-1598) e pubblicata da Plantin fra il 1569 e il 1572. La Poliglotta, stampata in 500 copie di cui solo tredici in parte pergamenacee, è composta di otto tomi divisi in tredici volumi. I primi 4 tomi (per un totale di 7 volumi) comprendono il testo ebraico dell’Antico Testamento, affiancato dalla Vulgata e, nella pagina di destra, dalla versione greca dei LXX con traduzione latina. Nel margine inferiore si trovano i Targumim, traduzioni aramaiche dei primi secoli dell’era volgare, anch’essi con una specifica traduzione latina. Il V tomo è dedicato alle versioni greca, siriaca (con traduzione latina) e latina del Nuovo Testamento.

Il testo biblico ritorna nel VII tomo, composto di due volumi, che contiene Antico Testamento ebraico e Nuovo Testamento greco, entrambi con traduzione latina in interlinea. I tomi VI e VIII, cartacei e composti rispettivamente di uno e di due volumi, raccolgono opere grammaticali, lessicografiche e di commento: nel VI troviamo un Lexicon graecum et Institutiones linguae graecae e, a partire dal fondo, ovvero – secondo l’uso ebraico – aprendo il volume da destra, la Grammatica linguae syriacae di André Maes (Masius), il Dictionarium Syro-Chaldaicum di Guy le Fèvre de la Boderie e un Thesauri hebraicae linguae olim a Sante Pagnino Lucensi conscripti epitome cui accessit Grammatices libellus ex optimis quibuscumque grammaticis collectus; nell’VIII fu stampato un interessante Communes et familiares hebraicae linguae idiotismi, omnibus bibliorum interpretationibus ac precipue latine Santi Pagnini versioni accomodati, atque ex variis doctorum virorum laboribus et observatoribus selecti et explicati, seguito da vari commenti al testo biblico.

Ris. 70, vol. I. La Bibbia Regia

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Nate nel XVI secolo, le Bibbie poliglotte giustapponevano diverse versioni del testo biblico organizzandole su colonne parallele, secondo il modello delle Esaple di Origene (III secolo d. C.). Capostipite fu la cosiddetta «Poliglotta Complutense», in 6 volumi, stampata fra il 1514 e il 1517 ad Alcalá de Henares, che oggi sopravvive in poco più di 100 esemplari giacché la gran parte delle copie andò perduta in un naufragio.