Due relazioni dattiloscritte sulla battaglia di Vittorio Veneto dall’archivio di Cesare Lomaglio (m. 7, fasc. 42).
12 novembre 1918. Il tenente generale Giuseppe Vaccari, comandante del XXII Corpo d’Armata, presenta al comando dell’VIII Armata una relazione sulla battaglia di Vittorio Veneto. Analoga relazione viene trasmessa in data non indicata, forse dal tenente generale Giuseppe Paolini, dal comando dell’XI Corpo d’Armata
In occasione delle celebrazioni per il centenario della conclusione della Prima Guerra Mondiale, l’Archivio di Stato di Torino presenta due relazioni sulla battaglia di Vittorio Veneto raccolte dal generale Cesare Lomaglio ed ora conservate, insieme ad altre, nel suo archivio (Archivio Cesare Lomaglio, mazzo 7, fascicolo 42).
Entrambe le relazioni sono state scritte pochi giorni dopo la conclusione degli avvenimenti (una delle due appena una settimana dopo, il 12 novembre 1918) e costituiscono pertanto un’importante memoria viva e diretta sull’offensiva che portò alla fine del conflitto sul fronte italiano.
Svoltasi tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918, la battaglia di Vittorio Veneto, nota anche come terza battaglia del Piave, si concluse con lo sfondamento italiano delle linee nemiche, con la crisi, la ritirata e il collasso dell’esercito austro-ungarico e con la stipula dell’armistizio di Villa Giusti (3 novembre alle ore 18) che poneva termine alle ostilità il 4 novembre alle ore 15.

Ordine di operazioni per il 28 ottobre 2018, inviato tra gli altri al XXII Corpo d’Armata. Si conclude ricordando lo scopo principale dell’operazione: “raggiungere Vittorio e le alture a nord di Vittorio”
“Relazione sommaria sulle operazioni svolte dal 24/10 al 4/11/18” del tenente generale Giuseppe Vaccari
La relazione venne redatta il 12 novembre 1918 dal comandante del XXII Corpo d’Armata e descrive in maniera chiara e puntuale il ruolo e il comportamento del corpo durante la battaglia di Vittorio Veneto. L’offensiva sarebbe costata al XXII Corpo d’Armata 453 morti, 1614 feriti e 287 dispersi.
La relazione è divisa per piccoli capitoli:
- premessa,
- compiti,
- mezzi,
- preparazione,
- svolgimento dell’azione (a sua volta suddiviso in paragrafi, ognuno corrispondente ad un giorno della battaglia),
- computo delle perdite del Corpo d’Armata e considerazioni sul comportamento e i meriti delle truppe nel corso della battaglia.
Il piano generale dell’offensiva viene sinteticamente ricordato nella premessa:
“Il Comando della VIII armata intendeva di forzare il Piave, rompere le linee nemiche e piombare con mossa fulminea, su Vittorio per recidere quell’arteria [la grande strada Sacile Vittorio Valmareno da cui passavano i rifornimenti austriaci], chiudere lo sbocco della valle del Meschio e portare così nell’esercito nemico il disordine e lo scompiglio”

3 novembre 1918 alle ore 22,25: “Finora manca a questo comando qualsiasi conferma circa la notizia di armistizio”
“Relazione sui fatti d’arme dal 24 ottobre al 4 novembre 1918” del Comando dell’XI Corpo d’Armata
La relazione, redatta in una data non indicata, ma sicuramente vicina ai fatti, da un anonimo redattore, presumibilmente il tenente generale Giuseppe Paolini, descrive con la medesima chiarezza della precedente gli eventi che coinvolsero l’XI Corpo d’Armata, di cui Paolini era comandante, durante la battaglia di Vittorio Veneto.
La relazione è divisa in capitoli:
- la preparazione lontana;
- la preparazione vicina;
- la prima fase delle operazioni;
- la seconda fase delle operazioni;
- l’inseguimento.
A differenza della relazione di Vaccari, mancano qui un computo conclusivo delle perdite e una descrizione generale del comportamento delle truppe nel corso dell’offensiva.
Anche in questo caso i compiti affidati all’XI Corpo d’Armata sono sintetizzati nelle prime pagine della relazione:
“(…) occorreva sfondare il punto di contatto fra la quinta e la sesta armata austriaca, immediatamente a sud di Nervesa, allo scopo di separare le due armate, gettare la quinta verso l’est e permettere alle forze alleate di avanzare rapidamente su Vittorio, tagliando le comunicazioni della sesta armata austriaca”.
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