aver curato, senza possedere i requisiti prescritti dalla Regia Costituzione dell'Università, Giovanni Battista Bruno mastro di posta a SettimoTorinese, con il pretesto di infezione venerea, aver convenuto lire 700 per la cura e per la pensione in casa sua di Giovanni Battista, di sua moglie Anna e della figlioletta di un anno. Aver peggiorato la loro situazione mettendoli in pericolo di vita con le sue somministrazioni.
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1743, feste natalizie
Pena
25 scudi d'oro e in difetto 3 mesi di carcere, bando da Torino per 3 anni, fatti salvi i diritti dei coniugi Bruno per il loro indennizzo. Spese sportula alla tariffa.