Avere dato al fabbro Lorenzo Pisorno, come pagamento, una parte di stampa di crusazzo di ferro che gli era stata affidata dall'ufficio della Giudicatura di Ponzone; avere venduto, in qualità di Prefetto di Acqui, varie scritture; avere esatto denaro dall'ebreo Anselmo Ottolenghi per non farlo condannare; avere satto denaro ad Andrea Corso per farlo scarcerare
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1746, giugno; 1745, giugno; 1746, luglio
Pena
Per la vendita di scritture e la cessione del crusazzo di ferro: sospensione dagli uffici relativi l'amministrazione della giustizia per 6 mesi e pagamento delle spese; per le esazioni di denaro: inibizione di ogni ulteriore molestia senza pagamento delle spese