Reato
Essere andato, in compagnia con Ivaldo e Ferraro, armati di fucile a casa di Giovanni Domenico Mò detto il Matto di Mò, avergli richiesto 10 doppie in cambio della vita, e dopo aver legato il Mò e la moglie e minacciati con la pistola, averli depredati di mobili, biancheria, vestiti e altri oggetti, del valore totale di lire 230 , 1 zecchino, 3 lire, 15 soldi; sospetto di furto di diverse vettovaglie, biancheria e altri oggetti del valore totale di 130 lire, ai danni di Alberto Giacobbe, massaro della cascina di Breia; sospetto di furto di 10-12 barili di vino; insulto, ad Alberto Giacobbo, sparandogli con fucile, mentre fuggiva; furto di 1 asino nella stalla e ai danni di Pietro Antonio Roggero
Luogo e data reato
Cremolino 1751, aprile 29; 1751, maggio; 1751, agosto 21
Pena
Tortura nel capo dei complici, servizio come rematore sulle navi regie a vita, preceduto dall'esemplarità di essere condotto nei luoghi soliti, dal carnefice con il laccio al collo e il remo in spalla, indennizzo dei danneggiati, pagamento delle spese