Reato
Già detenuto 4 volte in seguito a 3 sentenze senatorie e 1 dell'Uditorato generale di Guerra: condannato in contraddittorio con la prima sentenza del 13 gennaio 1742 a 3 mesi di catena per delazione abusiva di pistola e furto di 25 soldi di Giovanni Domenico Ciancia; con la seconda sentenza del 8 marzo 1743 in cotraddittorio a 5 anni di galera per ssere ozioso e vagabondo, sopetto in genere di furti, solito associarsi con malviventi e essere fuggito senza aver scontato la pena a Villafranca, in occasione dell'invasione gallo-ispanica; con la terza sentenza del 10 settembre 1745 dell'Uditorato Generale di Guerra in contraddittorio a 5 anni di galera, per essersi detto bastardo e di Milano, per associazione con malviventi e per furto ai danni del soldato Giorgio Safret, scontando di questa condanna solo 6 mesi di carcere, perché graziato; nella quarta sentenza del 29 dicembre 1750 a 6 mesi di catena, preceduti dall'esemplarità di essere condotto per i luoghi soliti con la catena al piede per essersi qualificato come Giovanni Rocco Pietrasanta, essere ozioso e vagabondo, scontata la pena doveva essere cacciato dagli Stati di S.M. in contravvenzione essere punito come ozioso e vagabondo; ora inquisito per borseggio ai danni di Giacomo Blangino; delazione di coltello proibito, aver dato falso nome di Giuseppe Varese, davanti al giudice di Fossano; essere ozioso e vagabondo, sopetto in genere di furti in mercati e fiere