Reato
Estorsione di 6 zecchini, in qualità di giudice, ai danni di Paolo Giuseppe Pachione e Pietro Passerino, con minaccia di volerli denunciare per contravvenzione al disposto del manifesto del Consolato 8 aprile 1754 per non avere consegnato al giudice del luogo la filatura da seta che tenevano in società, e avere fatto fare un verbale per intimorirli; avere estorto, in qualità di giudice di Gropello, 20 zecchini ai danni di paolo Matteo Maiocco, Gaspare Bermano e Filippo Gatti per esimerli dall'accusa di omicidio; avere tenato di estorcere 12 zecchini da Carlo Andrea Carrera, per comporre il processo cui era sottoposto; avere esatto 10 lire di Piemonte e una pezza di tela dalla madre del detenuto Giuseppe Bonora per comporre il suo processo; avere ordinato il rilascio di Giuseppe Volpino, Carlo Antonio Castagna, Bernardo Galletto e Giovanni Gallo, accusati di avere sparato contro la processione del Corpus Domini; essere solito servirsi di suo genero, il notaio Trotti, nelle cause criminali contro il disposto delle Regie Costituzioni; avere commesso falsità, in qualità di giudice di Sabione, nel prendere informazioni sul furto ai danni dei mugnai Caneparo; decaduto dalla grazia concessa nel 1738 che gli condonava il bando dagli Stati di S.M. per 3 anni comminato per la lacerazione dei libri dei convocati della comunità di Gropello
Luogo e data reato
Carbonara; Gropello; Sabione 1754, lug. 28; 1754, feb. e ago. 15; 1753, giu.
Pena
Bando dagli Stati di S.M. per 10 anni, inabilitazione all'esercizio dell'attività di notaio e di qualsiasi altra carica relativa la giustizia, indennizzo dei danneggiati e pagamento delle spese