Resistenza alla Giustizia al momento in cui si voleva procedere all'esecuzione contro di lui su istanza di suo fratello Giuseppe Antonio, con rifiuto di aprire la porta di casa, minaccie di non fare entrare nessuno e obbligo fatto al fratello di scendere dalla scala, con minaccia e gesto di scagliargli addosso due grosse pietre che teneva, una per mano; ferita del Soldato di Giustizia Giuseppe Roda, in principio ritenuta pericolosa poi perfettamente sanata, con colpo d'arma da fuoco sparato per resistenza all'arresto ordinato per il precedente capo di accusa
Luogo e data reato
Vezza 1752, agosto 25 e settembre 25
Pena
Conferma della sentenza contumaciale del Senato del 1 settembre 1753, per cui l'inquisito è stato condannato al servizio come rematore sulle navi regie per 2 anni, indennizzo del ferito Roda e pagamento delle spese