Resistenza alla giustizia, minacciando con pietre alla mano, in occasione di atti esecutivi contro di lui; 3 furti; avere ingiuriato, minacciato pubblicamente e perso il rispetto nei confronti del notaio Giovanni Antonio Cissone, luogotenente podestà di Neive; avere pronunciato parole ingiuriose contro Giovanni Gandolfo e Raimondo Cocito; essere persona rissosa, solita ingiuriare e non portare rispetto ad alcuno, nemmeno alle persone qualificate e distinte di Neive, poco timorata della divina e umana provvidenza, dedita ai furti e ai ladrocini e come tale considerata dagli amministratori di Neive