Un furto di stagno ai danni del fu don Enrico Pattiti, prevosto di Favria; complicità nel tentato furto di meliga ai danni della marchesa di Breglio e contessa di Favria; diffamato in genere di furti; complicità nel ferimento, precedente contrasto, con arma tagliente e pungente di Giovanni Pietro Cochiello sulla strada pubblica; avere ferito con animo deliberato con sparo di pistola Giacomo Salino, poi morto