Avere calunniato Giuseppe Picco, facendolo arrestare con l'accusa di incendio della casa di Amedoro Ullio, suo padre; avere fatto ritrovare addosso al Picco, servendosi del serviente di giustizia Domenico Garbeno, un coltello proibito; avere subornato e indotto, per mezzo di un premio, Domenico Tobia a deporre il falso a favore del Fisco ai danni del Picco facendolo condannare alla galera a vita, sebbene poi assolto
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1734, aprile 4
Pena
Confisca dei beni, impiccagione pubblica, indennizzo del Picco, pagamento delle spes e tutte le pene previste dalle Regie Costituzioni contro i banditi di secondo catalogo